Come annunciato, oggi durante il consueto giro di aiuti abbiamo approfondito alcuni aspetti dei campi di nostra competenza, qualche dato:
– La popolazione totale dei tre campi supera i 1000 abitanti, il campo più popoloso è quello di Lilletta con circa 450 persone (47 tende), il più piccolo quello di Bagno Chiesa grande con poco più di 200.
– Lilletta ha anche la maggior percentuale di bambini, il 12% circa della popolazione totale del campo.
– La percentuale di aiuti proveniente da privati oscilla tra il 60% di Poggio di Roio e l’80% di Bagno Chiesa grande.
– A livello di strutture basilari il campo più attrezzato è quello di Poggio di Roio con circa 32 bagni, 2 docce per sesso (per 370 persone) un impianto elettrico che oggi per la prima volta è stato definito "funzionante" e che dovrebbe finalmente garantire il riscaldamento della tendopoli nelle ore notturne. L’unica segnalazione odierna è relativa alla mancanza di luci di sicurezza, oltre che ovviamente all’esiguo numero di docce presenti.
– Il campo meno attrezzato è invece quello di Lilletta: le docce sono arrivate oggi pomeriggio (2 per sesso) e quando siamo ripartiti erano ancora in fase di allestimento, non c’è impianto elettrico, l’illuminazione è carente e la notte non c’è riscaldamento.
– Il campo maggiormente autogestito è quello di Bagno Chiesa grande, nei prossimi giorni tuttavia dovrebbe esserci una transizione verso la nomina di un capocampo della protezione civile (arrivata oggi al campo), al momento comunque l’organizzazione rimane di fatto in mano a quelli che poi sono i nostri contatti diretti nel campo.
– In generale nei tre campi vi sono situazioni di difficoltà più o meno gravi che vanno dalla celiachia alle disabilità, per un totale di circa 20 persone che richiedono attenzioni e cure particolari.
Per quanto riguarda la cronaca della giornata anche oggi abbiamo portato nei campi un significativo carico di frutta e verdura (grazie alla disponibilità di Magnante che ci sta offrendo frutta e verdura a prezzi di assoluto favore), saponi, cosmetici, carta e accessori vari, reperiti anche grazie ai vari magazzini gratuitamente accessibili della zona.
Continuiamo a concentrarci nei campi già noti per una serie di ragioni anche di natura pratica, tuttavia non deve sfuggire un aspetto, quello della dispersione geografica di piccoli nuclei (perlopiù parenti e amici) che hanno rifiutato la tendopoli per restare accampati nel giardino di casa o nelle immediate vicinanze della stessa. Il problema relativo a queste situazioni è sia di natura tecnica, nel senso che le persone accampate sotto casa non vengono conteggiate nelle liste della popolazione dei campi, e sia di natura pratica, dal momento che non vivendo al campo anche l’accesso alle risorse distribuite risulta ancor più complicato di quanto non lo sia già per gli abitanti del campo stesso.
E’ il caso di una famiglia (3 generazioni con tanto di bambini tra 4 e 16 mesi) accampata in un container a Poggio di Roio: non hanno problemi di elettricità ma sono sprovvisti di un sistema di riscaldamento perciò domani vorremmo portare loro un paio di stufette elettriche.
Ci tengo a sottolineare che situazioni come quella appena descritta non sono affatto rare, al contrario passando nelle zone più periferiche dell’Aquilano non è infrequente trovare veri e propri accampamenti di 15/20 persone generalmente uniti da vincoli di sangue o amicizia, se interessa il coordinamento di Fossa ha informazioni più dettagliate del nostro relativamente a questi mini-campi autogestiti. In ogni caso, perseguire un discorso di questo tipo rischia di essere piuttosto scivoloso sia per l’estrema frammentazione e dispersione delle realtà coinvolte, sia perchè i fortunati che hanno un giardino per accamparsi rischiano di essere serviti due volte, da noi e dal campo più vicino, senza nessun tipo di controllo/garanzia sul reperimento e l’utilizzo delle risorse, in un contesto in cui nei campi "ufficiali" determinati beni restano centellinati.
Il conto della giornata segna 203 euro, una bella inversione di tendenza rispetto alle spese ben più ingenti dei giorni scorsi (senza che a questo sia corrisposto una diminuzione qualitativa/quantitativa del materiale fornito), tuttavia continuiamo ad avere forte necessità di moneta, colgo l’occasione per ringraziare gli utenti del forum www.sceneboot.org che sin dai primissimi giorni dopo il sisma ad oggi hanno già inviato e continuano ad inviare aiuti più che significativi.
Il ministero della propaganda latita, abbiate pazienza per quanto riguarda foto e video, al più presto saranno caricati.
ps. Relativamente ai gravi problemi segnalati spesso ci viene chiesto: "ma perchè se la situazione è così degradata (carenza docce, impianti elettrici insufficienti, luci scarse ecc) non riuscite ad intervistare qualcuno del campo e a registrare una testimonianza? E’ presto detto, per ogni intervista all’interno del campo bisogna prima passare per il COM (Protezione civile) che gestisce il campo, fare richiesta e attendere un’autorizzazione che molto spesso non viene concessa a semplici privati. Oltretutto verrebbero documentati i disservizi degli stessi che dovrebbero concedere l’autorizzazione, che a loro volta dipendono direttamente dal governo…
Adesso forse avete capito perchè non abbiamo testimonianze dirette.