Report dal 5 al 9 Maggio

Per cominciare qualche cifra: nei giorni scorsi a partire dal magazzino di Fossa siamo intervenuti in un raggio di quasi 30 km dal magazzino stesso, con richieste da Bominaco a Fonte Cerreto, inoltre si sono serviti del magazzino circa 60 privati tra referenti di campi autorganizzati, famiglie e singoli individui. Molto richiesti detersivi, disinfettanti, saponi, ma anche generi alimentari, acqua e vestiario (sempre richiestissime tute e scarpe), in un contesto in cui molti cercano di rimediare quello che nei centri commerciali non si trova o che semplicemente costa troppo per chi ha scelto di stare al di fuori di campi della Protezione civile e/o compresibilmente ha cominciato a risparmiare alla luce delle confuse cifre "stanziate" per la ricostruzione. Oggi inoltre ci è stato riferito di strani innalzamenti dei prezzi all’interno di alcuni centri commerciali aquilani, posto che il monitoraggio di episodi di basso sciacallaggio non rientra tra le nostre priorità cercheremo comunque di trovare riscontri relativamente a questo aspetto. Per chiudere la parentesi magazzino ringraziamo chi in questi giorni dalla Marsica e da Roma ha rifornito il magazzino portando beni di ogni tipo. Per chi fosse interessato a questo tipo di attività ricordo sempre il numero dell’Infoline di Fossa 366/4137433 da sentire tassativamente prima di trasportare qualsiasi materiale in magazzino.

Al campo procede e se possibile si espande la logica di controllo e repressione già segnalata nei giorni scorsi: tesserini obbligatori, controlli nelle tende, ingressi presidiati, e tentativi (assai maldigeriti dalla popolazione) di imporre una sorta di coprifuoco notturno, un contesto che, unito alle inefficienze amministrative, burocratiche e organizzative del caso diventa sempre più irrespirabile sia per la popolazione che per chi si trova ad intervenire nel campo: talvolta basta dimenticare il tesserino nella tenda per avere serie difficoltà a rientrare, e questo anche in presenza di autorità al corrente della propria presenza nel campo, ragion per cui tra gli stessi fossolani c’è chi, evidentemente seccato dall’ottusità di tale prassi, comincia volontariamente a non esibire il proprio tesserino all’ingresso.

In generale risulta difficoltoso distinguere le reali competenze e margini decisionali dei singoli operatori dalle responsabilità dell’organizzazione nel complesso, sicchè spesse volte risulta altrettanto complicato capire da chi dipende cosa, un aspetto questo che oltre a frequenti rimpalli burocratici tra autorità locali e COM di riferimento produce una continua incertezza sulle stesse possibilità e modalità di accesso al campo.

Al di là dell’elemento repressivo, che si completa con un utilizzo veramente continuo e invasivo delle comunicazioni via megafono (si inserisce forse in questo capitolo l’utilizzo della sigla di Ufo robot come sveglia mattutina per il campo), un altro fattore critico riguarda la distribuzione di docce e lavandini (due per sesso), mentre la cucina dopo le lamentele nei giorni precedenti al mio arrivo (pasti tutti uguali e cucinati male) è stata in realtà piuttosto varia ed efficiente grazie anche alla partecipazione delle stesse persone del campo.

L’escursione termica continua ad essere molto forte sicchè contemporaneamente sussistono sia influenze e febbri dovute al freddo notturno sia reazioni allergiche tipiche della bella stagione, inoltre, essendo la tendopoli (ex campo di calcio) circondata da campi e prati incolti dove la popolazione talvolta si reca per allontanarsi dal blu delle tende, resta considerevole il rischio di epidemie di pidocchi e/o altri parassiti.

Questioni più materiali a parte, la sensazione prevalente all’interno del campo è quella di dover restare a lungo non solo senza una casa, ma anche senza un’altra sistemazione nel medio periodo, alcuni più o meno lucidamente pensano che esista un disegno per mandarli via dalla propria terra e successivamente ricostruire dove, come e per chi si vorrà, il tutto in un contesto in cui attualmente, con un paese in gran parte distrutto o inagibile, solo 300 dei 700 fossolani vivono nella tendopoli, e si tratta di un quadro piuttosto generalizzato che va ben oltre la micro-dimensione di Fossa.

Per quanto riguarda il progetto biblioteca più volte accennato proprio oggi sono arrivati i materiali ed è cominciato l’allestimento della struttura che verrà inaugurata nei prossimi giorni.

Domani è prevista una riunione a L’Aquila sulla ricostruzione (h 15 via Strinella) che vedrà la partecipazione di diverse entità e coordinamenti tra cui Epicentro solidale, come al solito eventuali aggiornamenti saranno segnalati sul blog.

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