Ultimi aggiornamenti

La recente ondata di calore ha creato grossissimi problemi alla popolazione dei campi dal momento che molti di questi non sono attrezzati per fronteggiare la situazione climatica, lo stesso campo (vetrina) di Piazza d’Armi fino a pochi giorni fa ancora non aveva climatizzatori funzionanti per i tanti anziani e bambini nelle tende, il tutto in una situazione esplosiva in cui il senso di umanità è già stato in buona parte annullato dai razionamenti, dall’inesistente riservatezza, dalle convivenze forzate, dalla ferrea burocrazia e dal controllo militare.

A Fossa fortunatamente i tendoni allestiti offrono un minimo riparo e se non altro col gran sole di questi giorni i pannelli solari installati (nell’intervista l’assessore alla cultura di Fossa e un ingegnere) lavorano a pieno regime per il riscaldamento dell’acqua per le docce del campo. Il progetto, frutto della collaborazione tra Epicentro solidale e diverse realtà, dall’Università della Sapienza all’associazione "ingegneria senza frontiere", è stato ufficialmente inaugurato nella giornata di mercoledì e a partire da quel momento i pannelli, installati con il coinvolgimento della popolazione (bambini inclusi) e dei tecnici locali, rimarranno patrimonio dei Fossolani e potranno essere riutilizzati anche quando, si spera presto, potranno finalmente uscire dalla tendopoli.

La bibliotenda è completamente operativa: molti ragazzi vi si recano per studiare, navigare su internet, prendere un libro o semplicemente fare quattro chiacchiere, inoltre ci sono già cittadini interessati a prendere in gestione le singole componenti del tendone, esattamente quello che vogliamo per tutti i progetti che avviamo.

Per il resto nel campo c’è attesa per la versione finale del decreto relativamente all’entità dei finanziamenti statali (e relative coperture) e al ruolo che gli enti locali giocheranno nella ricostruzione, anche in considerazione del fatto che gli edifici e il territorio stesso di Fossa presentano delle peculiarità (fabbricati attaccati, parete rocciosa a rischio crolli) per cui è necessario più che altrove il coinvolgimento (al momento inesistente) di comitati e istituzioni locali.

L’attività di smistamento al magazzino procede incessante grazie al lavoro dei ragazzi romani e ai rifornimenti che giungono da mezza Italia, mentre per quanto mi riguarda per motivi lavorativi da domani non sarò più stabilmente in Abruzzo e non potrò seguire direttamente la situazione. Parallelamente alla mia attività i report saranno meno frequenti perciò per aggiornamenti (e donazioni) da questo momento in poi rimando prioritariamente al sito di Epicentro solidale.

Certo non sarà facile allontanarsi da una realtà che per quanto precaria, difficile e contraddittoria, mi ha regalato ogni giorno esempi di umanità e dignità, di quella vera però, non quella inventata in queste settimane da chi vuole ricostruire sulla testa di una popolazione forse sin troppo umile e silenziosa. E non sarà facile allontanarsi da quelli che prima di andare chiami sfollati e che adesso hanno un volto, un nome e una storia.

E che devono avere un futuro.

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